In Brutale è il risveglio, Pascale Kramer racconta le vicende di una giovane coppia alle prese con la nascita di una bambina: una promessa di felicità nel cui quadro terso nessuno sembra intuire l’ambivalente senso di svuotamento e di oppressione che tormenta Alissa, la neomamma. La sua è una vera e propria discesa agli inferi dalle profonde implicazioni generazionali e sociali, che vengono mostrate attraverso un continuum narrativo implacabile nell’attenzione a dettagli, gesti, silenzi.
Molte ombre si annidano nella cerchia familiare, amicale e lavorativa di Alissa e Richard. Così, la piccola tragedia interiore dello scoprirsi inadeguata al ruolo di madre si inserisce in un groviglio di tradimenti, rivalità e guerre sotterrane che esplodono come vulcani dormienti, fino al virulento finale.
Kramer squarcia il velo che da sempre avvolge il tema della maternità: a separare l’idillio dall’incubo, infatti, non c’è che un passo, ma serviva una penna impietosa e penetrante come la sua per azzardarlo.
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