Shaun Tan: il racconto come metafora di vita

Credo che le periferie siano marginali e centrali insieme. Sono cresciuto a Perth, una specie di avamposto che a me sembrava fuori dal mondo […] Solo adesso riesco a comprendere come sia difficile imbattersi in qualcosa di altrettanto arcano o sconcertante (oppure pronto per essere rielaborato nell’immaginazione) come la quotidianità dalla quale si desidera fuggire quando si è giovani.

Intervista a Shaun Tan, l’«Avvenire»

Shaun Tan è un illustratore e scrittore australiano. Viene definito come il più eclettico e talentuoso artista degli ultimi anni per la varietà di tecniche che usa, in modo magistrale, nei suoi libri: pastelli, tempere, oli, colori acrilici ma anche il collage, l’uso della china e della fotografia, attraverso cui da vita a scenari onirici, da sogno, metafore sottili del mondo reale.

Le storie di Shaun Tan hanno ottenuto un grande successo, e continuano ad affascinare e ammagliare il pubblico e la critica, facendogli vincere vari e prestigiosi premi tra cui l’Astrid Lindgren, il Bologna Children Book Fair e l’Angouleme. La sua opera di maggiore successo è L’approdo, uscito per la Tunué nel 2016, con cui è riuscito a farsi conoscere fuori dai confini australiani. Nel 2011, si aggiudica il Premio Oscar per il miglior cortometraggio di animazione tratto da La cosa smarrita, entrato a far parte del catalogo Tunué nel 2017. Quest’anno ha vinto il Kate Greenway Medal 2020, come miglior illustratore nel Regno Unito di libri illustrati, con il suo Piccole storie dal centro, che Tunué porterà in Italia a novembre 2020.

Nelle storie di Shaun l’altro siamo noi

Nei suoi libri, punto d’incontro tra le arti figurative e il racconto, tra poesia e cinema d’animazione, Shaun Tan mette in mostra la vera essenza dell’essere umano, chi siamo, quali sono i nostri desideri più sopiti e che forse, mettiamo da parte, incapaci di accettare per la loro forza e il bisogno che abbiamo di essi.

Ogni racconto trabocca di sentimenti, emozioni forti e tristi ma sempre coraggiose. Le storie di Shaun Tan sono squarci di vita reale, fortemente allegorici e simbolici, capaci di emozionare e portare a galla nel lettore, emozioni forse dimenticate, capaci di far riflettere e insegnare.

I paesaggi dei libri di Shaun Tan sono luoghi dell’immaginario, impossibili da descrivere con mere parole, luoghi in cui la realtà si confonde con la fantasia, i cui protagonisti siamo noi in quanto esseri umani, con le nostre debolezze, i nostri bisogni, i nostri racconti, con la nostra voglia di amare, che troppo spesso cede all’odio e alla rabbia.

Shaun Tan alla Tunué

La Tunué è orgogliosa di essere il punto di riferimento in Italia dei racconti dell’autore, pubblicati in una nuova veste nella collana «Minari». Queste le opere dell’autore:

I conigli

Un gruppo di conigli arriva dal mare per esplorare un mondo sconosciuto. È l’inizio della colonizzazione. I conigli infatti conquistano il cielo, la terra, gli animali, le piante e i figli dei nativi e distruggono tutto.

Conigli è una storia simbolica che parla di un popolo oppresso, di una lotta per la resistenza che porta inevitabilmente alla sconfitta. Un picture book che traspone in disegni dal grande impatto emotivo, secoli della nostra storia in cui molti popoli sono stati eliminati per la sete di conquista e di potere di altri, più forti e orgogliosi.

Cicala

Racconta, attraverso l’alternanza di pagine disegnate e pagine bianche che riportano brevi frasi che ricordano il codice a morse, le giornate di un impiegato bullizzato dai propri compagni e disprezzato dai propri capi. Portato allo sfinimento decide di farla finita. Ma, quando giunge sul tetto dell’edificio, qualcosa di meraviglioso accade. Un miracolo che lo salva e gli fa comprendere quanto importante è la sua vita.

Cicala è una storia che grida di non arrendersi perché ognuno di noi è speciale, dotato di un proprio talento, unico e inimitabile.

L’albero rosso

L’albero rosso è una metafora della nostra vita, che prosegue sempre uguale a se stessa in un mondo che cambia troppo velocemente e che non ci permette di raggiungerlo. Le persone sembrano ormai troppo prese da se stesse per fare attenzione alle piccole cose.

La protagonista è una bambina che, in un giorno di autunno, decide fare una passeggiata alla ricerca di qualcosa. ll suo senso di vuoto, la sua malinconia e la paura per il mondo sono gli stessi sentimenti che proviamo tutti noi, spaventati dall’idea di venire lasciati indietro e alla ricerca costante della felicità.

L’albero rosso è un libro dedicato a chi ha smarrito la strada e non riesce più a rialzarsi né a vedere una luce sul proprio cammino.

La cosa smarrita

La cosa smarrita è una creatura casualmente incontrata sulla spiaggia, durante una passeggiata, da un ragazzo occhialuto e spettinato. Il protagonista cerca in tutti i modi di capire l’origine di questa cosa, il che cos’è, qual è il suo scopo. Un bisogno quasi innato di comprendere il perché dell’esistenza di quell’oggetto misterioso e il dovere trovare a tutti i costi il suo padrone.

Il bisogno del ragazzo è anche il nostro e, in questa sua ricerca, non possiamo fare a meno di vedere noi stessi mentre cerchiamo in tutti i modi di trovare un qualcosa o un qualcuno a cui appartenere.

La cosa smarrita rappresenta il momento più alto della riflessione di Shaun Tan sul linguaggio e sul rapporto con l’altro.

Piccole storie di periferia

Piccole storie di periferia è un’antologia di racconti, brevi e semplice, ma fortemente emotivi, tra cui quella di Eric, un minuscolo studente straniero che vive nella dispensa, quella di un bufalo indiano del terreno incolto in fondo alla strada che ha sempre la risposta giusta per qualunque domanda e quella di un manuale di istruzioni per costruire il proprio cucciolo fai-da-te.  

Piccole storie di periferia racchiude un mondo surreale caratterizzato da immagini dalla grande forza emotiva. Tante storie sempre argute che si muovono su diversi livelli di lettura, dei veri catalizzatori di meraviglia.

L’approdo

L’approdo tratta la storia dell’immigrazione attraverso una narrazione silenziosa, ma potente, dai disegni fortemente simbolici. Il protagonista è un uomo, padre di famiglia, costretto dall’indigenza, a lasciare la moglie e la figlia per intraprendere un lungo viaggio da migrante che lo conduce in un modo ignoto, dalle tinte quasi fiabesche, in cui incontrerà uomini che, come lui, si portano nel cuore il peso di un passato che ha segnato il loro presente e il loro futuro. 

L’approdo è una storia delicata, traboccante di suoni e di parole silenziose appartenenti a lingue diverse che ci mostrano la vera storia dell’immigrazione, che è anche un po’ la nostra di storia.

Leggi anche l’intervista a Shaun Tan:

https://www.avvenire.it/agora/pagine/shaun-tan

Curiosando nello studio di Shaun Tan:

https://www.youtube.com/watch?v=c9NCUydoJFk

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