IL RACCONTO DI JOSEPH CONRAD DA ROMANZO A GRAPHIC NOVEL

Disponibile in libreria e sullo store di Tunué l’adattamento a fumetti di Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, illustrato dal premio Eisner Peter Kuper, noto per il suo modo unico di raccontare attraverso disegni storie complesse e profonde. Un  classico del ‘900 adattamento fedelmente al testo originale con una immersione visiva senza precedenti.

Fin dalla prima illustrazione veniamo catapultati in una Londra del XIX secolo, cupa ma viva. Conosciamo cinque membri dell’equipaggio dello yacht Nellie, ancorato in un’ansa del fiume Tamigi, in attesa della giusta marea per prendere il largo. Una sera un marinaio di nome Marlow prende la parola ed inizia a raccontare una storia. È il racconto di un viaggio per risalire il fiume Congo, al centro dell’Africa, nel narrare l’avventura il marinaio non tralascia la passione per il continente Africano, misterioso e pieno di fascino. Racconta di una lunga risalita vero il fiume e dello sconosciuto Kurtz considerato una divinità per gli indigeni. Una storia che da reale diventa metaforica, un viaggio attraverso le tenebre del cuore, fino a toccare l’enigma del male.


CUORE DI TENEBRA DA CONRAD AD APOCALYPSE NOW, PASSANDO PER PETER KUPER

È il 1969 quando John Millus scrive una sceneggiatura sulla guerra del Vietnam, liberamente ispirata al libro di Conrad. George Lucas è interessato a dirigerlo ma non c’è nessuno studio di produzione disposto a finanziarlo, così la sceneggiatura finisce in un cassetto dove verrà scoperta anni dopo da Francis Ford Coppola che innamoratosene vola nelle Filippine ed inizia subito le riprese.

La versione di Millus è fedele al testo di Conrad dove il protagonista assoluto è il lato malvagio che occupa una metà dell’animo umano ma soprattutto è un’accusa contro il colonialismo di fine ‘800. Conrad sottolinea più volte che il lato crudele dell’uomo sta nel voler imporre agli altri lo stile di vita Occidentale, voler imporre la superiorità culturale sulle popolazioni indegne per poterne sfruttare le risorse primarie.

La storia di base che utilizza Coppola è la stessa ma il regista trasporta le vicende narrate da Conrad nel Vietnam per poter parlare del neocolonialismo statunitense e affrontare il complesso tema di una nazione ipocrita nel voler diffondere la Democrazia in paesi considerati retrogradi utilizzando però armi, violenza e segregazione.

La visione di Kuper è diversa da quella di Joseph Conrad, ma non potendo l’illustratore cambiare il significato originale della storia, dopo averci pensato a fondo ha impugnato la matita e ha dato vita ai disegni che possiamo ammirare oggi.

Sfogliando l’adattamento di Kuper è chiara la sua lontananza dal sistema che ha schiavizzato il Congo; immagini che racchiudono una profonda analisi della novella ma anche uno studio del periodo storico. Cosi Kuper mostra, attraverso dialoghi e illustrazioni realizzati con maestria, il suo pensiero che diretto arriva prima agli occhi e poi al cuore del lettore. La risalita del fiume è il viaggio dentro il cuore atrofizzato dell’uomo.

Disegnare un periodo storico grigio e riuscire a trasmettere il proprio punto di vista senza sminuire il testo originale è una sfida dalla quale Kuper è uscito vincitore. La versione chiara e precisa di un avvenimento storico che ha sconvolto milioni di persone trasmesso attraverso immagini in cui domina il nero, simbolo della presunzione umana, contornato da un rosso simbolo di ribellione permetterà a tutti i lettori di avere una nuova visione dell’opera di Joseph Conrad.

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