Cleaning SpongeBob

Pulisci le spiagge con SpongeBob

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, l’8 giugno, non possiamo che pensare a SpongeBob SquarePants, la spugna gialla più famosa dei cartoni animati. A creare il personaggio è stato Stephen Hillenburg, un biologo marino che prima di lavorare nell’animazione insegnava presso l’Orange County Marine Istitute.

È anche per questo che Paramount e Nickelodeon qualche anno fa hanno lanciato SpongeBob SquarePants: Operation Sea Change, un progetto che punta a proteggere gli oceani attraverso varie iniziative e, in particolare con la collaborazione della ong Ocean Conservancy, a sensibilizzare sull’impatto dei rifiuti di plastica sugli ecosistemi marini.

Quanti e quali rifiuti finiscono in mare?

I rifiuti viaggiano, e una volta in balia del vento possono finire in mare. Ma di quelli che finiscono in acqua, i rifiuti più problematici sono quelli in plastica: pezzi di attrezzatura da pesca, che possono staccarsi durante una tempesta, galleggiare e continuare a imprigionare pesci per sempre; oggetti d’uso quotidiano, come sacchetti di plastica, involucri di cibo o tappi di bottiglia che non vengono raccolti in spiaggia o finiscono nei corsi d’acqua che portano al mare; microplastiche, ossia particelle piccolissime di plastica come i glitter, o anche pezzi di oggetti più grandi che si staccano e finiscono in mare, che pur consumati dal vento, dal sole e dalle correnti, non scompaiono mai del tutto. Tutti questi detriti contaminano l’ecosistema marino e creano problemi alle creature viventi, che possono ingerirli o possono restarvi imprigionati.

Pulire le spiagge: la guida di SpongeBob

SpongeBob Cleaning Sea 2

Tutti noi possiamo però contribuire attivamente a risolvere il problema dei rifiuti di plastica in mare, limitando il più possibile l’acquisto e il consumo di prodotti e imballaggi in plastica. Ma possiamo anche dare il nostro contributo a ripulire le spiagge vicino cui viviamo. Basta seguire la guida stilata da SpongeBob SquarePants: Operation Sea Change e Ocean Conservancy.

1. Scegli una spiaggia da pulire e chiama un bel po’ di amici

Individua un luogo sicuro da pulire per le persone che si uniranno all’attività. C’è troppo traffico di auto, biciclette o altro? Ci sono rocce o altri elementi naturali che potrebbero rendere difficile o pericoloso muoversi? Pensa in anticipo a dove porterai i rifiuti da smaltire: ci sono bidoni della spazzatura pubblici nelle vicinanze o dovrai trasportare tutto vicino casa tua? Cerca di capire se puoi differenziare quello che raccogli, anche se in genere i rifiuti che si trovano in spiaggia non possono essere riciclati. Inoltre, verifica gli orari della marea: meglio pianificare la pulizia 3-4 ore dopo l’alta marea, così la sabbia sarà asciutta.

2. Prendi tutto quello che ti serve

Avrai sicuramente bisogno di guanti, sacchi della spazzatura o altri contenitori – i secchi sono un’ottima opzione riutilizzabile! Potrebbero anche servirti delle pinze, un setaccio per i rifiuti più piccoli e, per quando avrai finito, del disinfettante per le mani. Assicurati di lavorare in sicurezza: indossa scarpe chiuse, metti la protezione solare e porta con te dell’acqua in una borraccia riutilizzabile.

3. Dedicati alle pulizie

Raccogli i rifiuti in sicurezza usando i guanti e, se li hai, le pinze. Non dimenticare di scattare foto per documentare i tuoi sforzi. Fai attenzione alle cose taglienti e non raccogliere mai oggetti con cui non ti senti a tuo agio. Se trovi dei rifiuti speciali fai una segnalazione alle autorità competenti: potrebbero essere pericolosi, non raccoglierli!
Se possibile, pulisci i rifiuti dalla sabbia in modo da non portarla via. Allo stesso modo, non raccogliere conchiglie e non rimuovere la posidonia che spesso si deposita sul bagnasciuga: sabbia, conchiglie e piante acquatiche sono elementi fondamentali per l’ecosistema marino, non sono rifiuti né souvenir, e vanno lasciati lì dove sono.

4. Igienizzati per bene

Dopo aver finito le operazioni di raccolta dei rifiuti, togli con attenzione i guanti e lava mani e braccia con acqua e sapone per almeno 20 secondi.

5. Smaltisci correttamente i rifiuti raccolti

Se hai utilizzato sacchi della spazzatura, chiudili bene e inseriscili nei contenitori appositi più vicini. Ricorda che la maggior parte dei rifiuti raccolti nell’ambiente non può essere riciclata. Non gettare i sacchi in bidoni che sono già pieni: la spazzatura potrebbe volare via e finire di nuovo in acqua.

6. Disinfetta l’equipaggiamento

Disinfetta subito e con cura tutto quello che hai utilizzato durante la pulizia della spiaggia, inclusi pinze, setaccio, guanti e secchio. Conserva tutto in vista della prossima giornata di pulizie.

6. Raccogli e condividi i dati

Le operazioni di pulizia delle spiagge possono fornire dati importanti sulla tipologia e sulla quantità di rifiuti che inquinano l’ambiente. Organizzazioni come Ocean Conservancy utilizzano questi dati per capire come risolvere la crisi dell’inquinamento da plastica. Scaricando l’applicazione Clean Swell® di Ocean Conservancy sul tuo smartphone puoi contribuire al più grande database al mondo sull’inquinamento da plastica.

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