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Il Grande Gatsby

Il rapporto di un uomo con se stesso e con il mondo. 

Una coinvolgente storia d’amore, di speranza e redenzione.
Il primo graphic novel tratto da un dei maggiori autori del ‘900: Francis Scott Fitzgerald.

    Esplora il graphic novel

    Dopo la prima pubblicazione nel 1925, il romanzo di Fitzgerald si fregia di due trasposizioni teatrali (nel 1926 e 1999) e quattro cinematografiche di cui l’ultima con Leonardo Di Caprio come protagonista. Ora Tunué presenta la prima trasposizione grafica. Uno dei romanzi più affascinanti della letteratura dei primi del Novecento diventa un fumetto.

    Fitzgerald regala un’immagine della società che nonostante il trascorrere degli anni e i cambiamenti è rimasta incurante dei sentimenti altrui, un racconto che insegna a guardarsi dentro, apprezzarsi e ad avere coraggio.

    RIASSUNTO DI IL GRANDE GATSBY

    Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, considerato da tutti il manifesto dei Ruggenti Anni Venti, racconta la storia del misterioso e ambiguo Jay Gatsby, il classico self-made man arricchitosi in maniera sospetta, che simboleggia miti e contraddizioni del sogno americano.

    Il narratore della storia, Nick Carraway, è un agente di borsa che vive in un piccolo villino accanto alla sfarzosa villa dell’eccentrico Gatsby. Quest’ultimo, tanto elegante quanto schivo, è solito tenere nella sua proprietà feste esagerate a cui partecipa la società ricca e benestante di Long Island.
    Nonostante ciò, su Gatsby e sull’origine della sua ricchezza girano molte voci: il suo vero nome è James Gatz, nato in un’umile famiglia di contadini del North Dakota e fuggito per cercare fortuna.
    Il protagonista entra in contatto con il lussuoso mondo dell’alta borghesia quando si fa assumere a lavorare sullo yacht del ricco Dan Cody e cambia nome in Jay Gatsby.
    Poco prima della partenza per il fronte della Prima guerra mondiale, Jay conosce la bella ereditiera Daisy Fay e se ne innamora perdutamente. I due giovani si giurano fedeltà, ma al ritorno dalla guerra Jay scopre Daisy sposata ad un famoso giocatore di polo, Tom Buchanan.
    Da quel momento il grande obiettivo di vita di Gatsby diventa quello di riconquistare la donna amata, facendo sfoggio del suo stile di vita e delle sue ricchezze.
    Si arricchisce così attraverso il contrabbando illegale di alcolici e acquista la gigantesca villa di fronte alla quale Daisy e Tom trascorrono i loro periodi di vacanza.

    E’ lo stesso narratore però, Nick Carraway, cugino alla lontana di Daisy, a scoprire che il matrimonio di quest’ultima con il marito non è affatto felice. Tom infatti ha un’amante: il suo nome è Myrtle Wilson, sposata con il meccanico George, che possiede un’officina nel quartiere.
    Quando Nick conosce finalmente Jay, scopre in lui un uomo dalla personalità magnetica e dall’estremo carisma, ma anche un mistificatore e un bugiardo che mente sulle sue origini.
    Jay chiederà proprio a Nick di aiutarlo a riconquistare Daisy: lui dovrà invitare la cugina a casa senza svelarle la presenza di Gatsby. Il piano funziona e la donna, sorpresa di rivedere Jay dopo tutti quegli anni, cede alla passione e i due incominciano una relazione.

    Quando Tom si accorge della relazione tra Jay e Daisy, fronteggia il rivale di fronte al Plaza Hotel di New York, rinfacciando a Gatsby i traffici illegali sopra ai quali ha costruito la sua ricchezza e il fatto che Daisy abbia deciso di sposare lui. Proprio durante quello scontro però, Daisy si accorge di amare il marito e Tom, conscio della vittoria, fa tornare Jay e Daisy in macchina da soli verso il quartiere di East Egg, al fine di umiliare il suo rivale.
    Sulla via del ritorno tuttavia, Daisy, alla guida della vettura, travolge e uccide Myrtle Wilson, la quale era appena riuscita a scappare dalla casa in cui il marito, adirato per la sua infedeltà, la teneva prigioniera. A quel punto Daisy, terrorizzata, non presta soccorso e fugge.
    Tutte le colpe ricadono su Gatsby, che confessa solamente a Nick come siano veramente andate le cose e gli rivela di voler tacere per proteggere la donna amata.
    Nick prova a convincere Jay ad abbandonare la città e tutta la sua vita, ma il protagonista rifiuta categoricamente, convinto dal profondo del suo cuore che prima o poi Daisy tornerà da lui. 
    Nel mentre George, il marito di Myrtle, convinto che fosse Gatsby l’amante di sua moglie, si reca nella sua villa con una pistola e gli spara, uccidendolo sul colpo e suicidandosi a sua volta.
    Nel finale del romanzo, sarà Nick ad organizzare il funerale di Jay, al quale parteciperanno solo lui, un alcolizzato e il padre di Gatsby, fiero dei successi del figlio.
    Nick Carraway deciderà poi di abbandonare la città e tornare nel Midwest e passerà la sua ultima notte a New York vagando per la villa deserta dell’amico e interrogandosi sull’illusione del sogno americano, che pare ormai giunto al suo tramonto.

    Il Grande Gatsby è espressione di solitudine e della disperata voglia di voler essere accettati dalla società. Ciò che ci racconta Fitzgerald – il desiderio di piacere a tutti, a tutti i costi, ignorando chi ci apprezza per come siamo – racconta non solo la società degli anni ’20, ma si riflette efficacemente anche ai nostri tempi.

     

    SUGLI AUTORI FRED FORDHAM E AYA MORTON

    Fred Fordham, nato nel 1985 è cresciuto nel nord di Londra. Ha studiato politica e filosofia alla Sussex University, dove ha scoperto i fumetti dopo aver letto Persepolis di Marjane Sartrapi.
    Fred ha scritto e illustrato varie pubblicazioni, tra cui l’adattamento  della versione graphic novel di To Kill a Mockingbird di Harper Lee, l’adattamento di The Great Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, e l’illustrazione del graphic novel di debutto di Philip Pullman Le avventure di John Blake: Mystery of the Ghost Ship. 

    Aya Morton, è illustratrice di His Dream of the Skyland, il primo libro di una trilogia scritta da Anne Opotowsky, e ha lavorato come artista freelance a Londra e Portland, Oregon, dove ora vive con suo marito e due figli. Il lavoro di Aya Morton è stato presentato in Comics Art di Paul Gravett, esposto alla London House of Illustration e ha ricevuto l’Award of Excellence da Communication Arts e una menzione d’onore da 3×3 Illustration Annual.

    SU FRANCIS SCOTT FITZGERALD

    Francis Scott Fitzgerald nacque nel 1896 in Minnesota. La sua infanzia fu dominata dagli ideali dell’aristocrazua del sud, cattolica e conservatrice. Infatti, sin dall’adolescenza il giovane Fitzgerald fu attratto dal mondo aristocratico del Sud e dagli ideali che il padre gli aveva trasmesso, quelli dell’onore, della cortesia e del coraggio, ma avendo sofferto delle ristrettezze economiche e facendo un confronto tra il fallimento paterno e il successo dei nonni materni – che avevano conquistato la stima con il denaro – provò spesso ammirazione per la nuova borghesia statunitense ed ebbe sempre per essa rispetto e una certa invidia. Come dirà a Hemingway e come scrisse in The Rich Boy, la ricchezza “è diversa da voi e da me: ha subito posseduto, subito goduto, e questo produce un effetto speciale“.

    Fitzgerald non poteva tuttavia fare a meno di rilevare la corruzione e l’apatia che spesso si associava a quello stile di vita e portò sempre con sé un vivo rigetto ricollegabile all’educazione cattolica impartitagli soprattutto dalla madre. Da qui nacque la lotta interna tra l’idealista romantico ed il moralista scettico che è alla base del suo atteggiamento verso la vita delle classi agiate e che costituì il principale tema delle sue opere.

    La vita di Fitzgerald fu travagliata a causa delle difficoltà economiche e della malattia della moglie Zelda, che non abbandonò mai. Continuò a scrivere dedicandosi alle cure dell’amata fino alla sua scomparsa.

    Morì nel 1940 a seguito di un attacco di cuore.

    LE RAPPRESENTAZIONI DI IL GRANDE GATSBY

    La prima versione teatrale è un lavoro del 1926 scritto da Owen Davis, diretto da George Cukor.  Lo spettacolo di Broadway restò in scena all’ Ambassador Theatre dal 2 febbraio al maggio 1926 per un totale di 112 recite – fu prodotto da William A. Brady. Fu una delle prime regie di Cukor che, negli anni venti, lavorò in teatro a Broadway prima di diventare uno dei nomi più famosi del cinema hollywoodiano. La commedia, in un prologo e tre atti, è ambientata nel 1917 nel Kentucky a Louisville e a Long Island nel 1925.

    All’ epoca del cinema muto fu realizzata la prima versione cinematografica, datata 1926. Diretta da Herbert Brenon e interpretata da Warner Baxter e Lois Wilson, ma questa è andata definitamente persa. La seconda versione cinematograifca risale al periodo della Seconda guerra mondiale, anno 1949.  La casa di produzione Paramount deteneva i diritti per la versione cinematografica del romanzo ma era dubbiosa, lo scrittore non godeva di una altissima considerazione all’epoca. Una terza versione è stata girata nel 1974 da Jack Clayton e ha avuto come protagonisti Robert Redford e Mia Farrow.
    Sicuramente però la versione cinematografica più recente del Grande Gatsby, nonché la più conosciuta, è quella del 2013, diretta da Baz Luhrmann e interpretata da Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire.

    RASSEGNA STAMPA

    Aya Morton, Fred Fordham, Il Grande Gatsby la prima graphic novel dal capolavoro di Fitzgerald– Corriere della Sera Sette 

    Il Grande Gatsby diventa un fumetto – Diregiovani.it (recensione di Fabrizia Ferrazzoli)

    – Il grande Gatsby, il classico di Fitzgerald diventa un fumetto – Sky TG24 (recensione di Gabriele Lippi)

    – Il grande Gatsby in un graphic novel – Rai Cultura Letteratura (recensione della pronipote di Francis Scott Fitzgerald)

     

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